Kirka nov27

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Kirka

ealistiche e astratte, drammatiche e solari, le opere di Kirka riflettono il mosaico della società contemporanea, un mondo di colori composto dalla multi etnia, dalla tradizione, dalle incongruità e dai conseguenti contrasti che nascono da esse.

Ne “Le Razze”, i colori ci scuotono; Kirka crea una nuove pelle, una pelle multicolore – quasi ad arcobaleno – che risulta difficile da inquadrare etnicamente. Specchio dell’universalità dell’uomo, i colori rivelano corpi nudi, che sembrano sudati, pieni di vita. I colori si contrastano, come per innalzare l’individualità dell’uomo, ma si mischiano per dipingere un quadro della società moderna.

Non soltanto dalla pelle, ma i colori dell’uomo spiccano anche dall’abbigliamento dei personaggi di Kirka (“Il dito”, “I critici”), e trasmettono pacatezza e al contempo, tensione dinamica, simile a quella di un fotogramma giornalistico./p>

Kirka esalta l’uomo – ma contemporaneamente lo isola – incarnandolo con macchie improvvise e brillanti in un crudo mondo monocromatico. Le figure dei suoi quadri monocromi (“L’artista pazzo”, “Anche gli extracomunitari piangono?”) respirano i colori come unico elemento di sussistenza, vivendo un equilibrio delicato col loro mondo che, in un soffio, minaccia di togliere loro le anime.
I colori dell’uomo ci uniscono, ci separano, ci individuano, ci nascondono. Nella mostra “I Colori dell’Uomo”, l’artista Kirka (Juan Manuel Marull), 33enne argentino, esplora le sfaccettature della società e dell’umanità del nostro tempo, attraverso giochi cromatici, tinte ironiche, e tonalità provocanti.

Nella “Zattera di Lampedusa” (trasposizione del capolavoro di Thèodore Gèricault del 1818-’19: “La zattera della Medusa”), Kirka trasforma i corpi dipinti da Gèricault da un chiaro pallore statuario ad una fusione di macchie di colori giustapposti. I suoi colori li rendono mutanti, in fase di transizione. Sono sempre uomini, che, però, si dibattono in un contesto moderno, tra una mescolanza di colori surreali.

Inoltre, guardare i quadri di Kirka è come vedere il mondo attraverso un prisma che scompone i colori dell’uomo.

I colori di Kirka sono forti, intensi, espressivi, contrastanti, a volte inesistenti, infondono gioia, serenità, tensione, coraggio, illuminano, separano, rattristano. Vi invitiamo a scoprirli da SpaziArti Ungallery, a partire dal 23 settembre 2010, alle ore 18:30, in C.so Buenos Aires 23. La mostra rimarrà fino al 15 ottobre.