Francesco Barberini

I dipinti su tela e disegni di Francesco Barberini hanno come soggetto soprattutto ritratti e autoritratti.
Detto così può sembrare la mostra che SpaziArti propone molto tradizionale, in realtà non lo è per niente. Infatti, lo stile di Psychoboy54 (il nome d’arte scelto da Francesco Barberini) richiama subito alla mente i graffiti e i murales che siamo abituati a vedere in giro nelle nostre città e metropoli. Inoltre, in ogni personaggio rappresentato dall’artista i dettagli fisionomici vengono portati all’esagerazione.
Ogni ruga, ogni occhiaia viene sottolineata, ogni smorfia amplificata, ogni espressione portata all’estremo, in maniera iperrealistica.
Alle immagini vengono anche aggiunti piccoli particolari molto significativi, quali abbozzi di corna o cerotti che sembrano mostrarci, le prime, la malvagità
insita nel personaggio o, i secondi, le ferite fisiche e morali delle persone ritratte.
Molto spesso troviamo anche vignette o pezzi di frasi accanto ai volti ritratti nei
dipinti: un espediente molto semplice ma efficace che ci autorizza a sbirciare per un attimo tra i pensieri dei personaggi.
Questi dettagli iperrealistici e queste parole aggiunte ai dipinti donano ai ritratti
un che di surreale, ci aiutano in un certo senso ad entrare nell’inconscio non solo dei personaggi, ma anche dell’artista stesso.
Francesco Barberini dipinge spesso i suoi ritratti iperrealistici partendo da foto di se stesso, di amici e parenti. Questo gli consente di osservare il viso delle persone a lungo, per coglierne i dettagli più significativi e per immaginare i pensieri che si trovano dietro ai sorrisi tirati, alle espressioni corrucciate e ai volti seriosi.
Questa è una mostra che ci fa capire quanto in realtà il nostro volto non è che
lo specchio della nostra anima: chi ci conosce sa quando soffriamo, quando ci
arrabbiamo e quando siamo pensierosi, lo capisce dal nostro sguardo o da una
ruga all’angolo della bocca, lo capisce e lo vede anche se a volte cerchiamo di
indossare una maschera per coprire i pensieri che si agitano nel nostro inconscio.